XVIII edizione 2019
I premiati hanno contribuito a portare l’isola all’attenzione nazionale e internazionale.
I PREMIATI NELL’EDIZIONE 2019
CRISTINA CABONI. Vive in provincia di Cagliari con marito e tre figli. Se le chiedete che mestiere faccia non dirà “la scrittrice”, preferendo parlare dell’attività di apicultrice nell’azienda di famiglia, dove si dedica in particolare alla cura delle api regine. Eppure i suoi romanzi (“Il sentiero dei profumi”, “La custode del miele e delle api”, “Il giardino dei fiori segreti”, “La rilegatrice di storie perdute”) hanno ottenuto grande successo, un premio Selezione Bancarella e numerose traduzioni all’estero. Un’altra sua passione sono le rose, delle quali coltiva una grande varietà di specie. Sarà anche per questo che qualcuno l’ha definita il fiore all’occhiello della narrativa sarda contemporanea.
MOSES CONCAS. Nato a Iglesias, fin da piccolo ha intrapreso lo studio della musica ma solo a 22 anni ha scelto l’armonica come strumento più adatto a esprimere la sua sensibilità artistica. Durante un lungo soggiorno londinese ha prodotto i primi cd di grande successo: e i titoli (“Cannonau”, “Cannonau Spirits”) la dicono lunga sul suo ininterrotto amore per la Sardegna.La vittoria dell’Italia Got’s Talent lo ha definitivamente consacrato come artista di fama, chiamandolo a esibirsi nelle strade e nei teatri di mezzo mondo oltre che in alcuni film di successo. Il suo grande progetto artistico, “Human Revolution”, intende divulgare attraverso la musica un messaggio di felicità e speranza. La sua storia conferma che si possono realizzare i propri sogni se si crede fortemente in sé stessi.
JACOPO CULLIN. Di acqua sotto i ponti ne è passata, da quel tormentone (“Roberto, oh Roberto”) con cui dagli schermi di Videolina iniziò a divertire il pubblico. Scuola di recitazione, Actors’ Center di Roma, apparizioni sempre più frequenti in film sempre più importanti: “Non ricordo nulla”, “Qualcosa di rosso”, “Al di là del lago”, “Angeli e diamanti”, “L’arbitro”, presentato al festival di Venezia, “La stoffa dei sogni” di Gianfranco Cabiddu presentato al Festival internazionale di Roma. Intanto sviluppava un’intensa attività di documentarista e di regista, distinguendosi nella tematica della disabilità e del mondo paralimpico. Se ulteriore consacrazione era necessaria, ci ha pensato l’esilarante ruolo rivestito nel recente “L’uomo che comprò la luna”, in cui gareggia con Benito Urgu a chi fa ridere di più.
FRANCESCA DEIDDA. Quartese con sangue ogliastrino, si è lasciata incantare fin da piccola dal nuoto sincronizzato, specialità tutt’altro che facile dovendo muoversi all’unisono con una squadra di otto persone. Non a caso dedica all’allenamento, in palestra e in piscina, fino a nove ore al giorno. E non è un caso se la tenacia e la bravura l’hanno presto portata a far parte della nazionale azzurra. Nel 2016 si è classificata al quinto posto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Il suo palmarés è un crescendo di soddisfazioni, con medaglie conquistate agli Europei di Eindhoven, Berlino, Londra e Glasgow e, di recente, la prestigiosa medaglia d’argento nella nuova specialità dell’highlight ai Mondiali di Corea, dietro soltanto all’Ucraina ma davanti alla Spagna e a tutte le più agguerrite rappresentative internazionali. La regina sarda del nuoto sincronizzato sogna ora di coronare la sua “vita di sincronetta” con un oro alle prossime olimpiadi. In bocca alla balena.
FRANCA MASU. “Una figura di donna mediterranea materna e seduttrice, discreta e ribelle, tenera e aspra, sentimentale e sfacciata”. Così l’ha definita una nota rivista musicale tedesca. Ha iniziato ad avere successo quando ha scelto di cantare nella lingua di Alghero, città in cui è nata e vive. “El meu viatge”, “Alquimìa”, “Aquamare” hanno proiettato sulla ribalta della notorietà internazionale le sue doti canore, in cui si fondono sfumature jazzistiche e intense sonorità mediterranee. Oltre che in catalano canta anche in spagnolo e in portoghese, con fascinose interpretazioni personali del fado e del tango argentino. Il cd live “10 anys”, contenente canzoni interamente composte da lei, dimostra che il suo “viatge” ha raggiunto una sicura solidità stilistica e, allo stesso tempo, preannuncia intriganti prospettive ancora tutte da esplorare e sperimentare.
MARIANGELA PIRA. Se c’è una persona che ci può aiutare con parole semplici a capire cos’è lo spread, quella è lei. Giornalista economica di SkyTg24, si destreggia tra borse e mercati con la disinvoltura di chi sa che fare il giornalista non vuol dire solo sapere le cose, ma soprattutto saperle spiegare con chiarezza. Ha lavorato come corrispondente estera per l’Ansa, a Kabul, in Cina, a New York: è stato a Wall Street che, dovendo informare sull’apertura della Borsa, si è appassionata ai temi economici e alla finanza. E quella materia ostica, che all’inizio le sembrava arabo, è diventata il suo pane quotidiano. Forte dei suoi studi classici e di una continua voglia di conoscere (al punto da iscriversi al corso di Antropologia sociale a Oxford), ha fatto del linguaggio semplice lo strumento per farsi capire da tutti: compresa la famosa casalinga di Voghera o, meglio, il lattaio dell’Ohio, come ama precisare ricordando la lezione di Indro Montanelli.
GIOVANNI SANNA. Cagliaritano, laureato in Medicina con 110 e lode, dopo la specializzazione in Reumatologia e il Dottorato di Ricerca in Fisiopatologia delle Malattie Reumatiche, ha lavorato in Messico e a Londra, dove vive tuttora. Interessato in particolare alle malattie autoimmuni sistemiche, ha operato e opera presso alcuni dei più importanti centri medici della Gran Bretagna: il Guy’s Hospital, la St. Thomas Foundation, il Homerton University Hospital, il Royal Free Hospital. Vanta il primato di essere stato, a 36 anni, il più giovane primario del Regno Unito. Tra i suoi maestri ama citare il sardo Ugo Carcassi, con cui discusse la tesi di laurea, e l’inglese Carol Black, presidente del Royal College of Physicians: la prima donna a ricoprire questo ruolo in 500 anni di storia. Sportivo praticante, amante dei viaggi e delle motociclette, nonostante gli anni vissuti all’estero – o forse proprio per questo – si sente profondamente e testardamente figlio della Sardegna.
PREMIO “OLIMPIA MATACENA” 2019
MARIO SECHI. Originario di Cabras, ha studiato giornalismo alla Luiss di Roma e iniziato la carriera nel 1992 nella redazione de “L’Indipendente”. È stato caporedattore del “Giornale”, viceredattore di “Panorama” e di “Libero”, direttore de “L’Unione Sarda” e del “Tempo”. Dal luglio di quest’anno ha assunto la direzione dell’Agenzia Giornalistica Italia. Esperto di politica interna e internazionale, ha collaborato con le riviste di cultura politica “Ideazione” ed “Emporion”. Ha tenuto conferenze a Washington e Roma sulle relazioni transatlantiche, ha partecipato all’International Visitor Program del Dipartimento di Stato Usa e al Nato Program. Sue interviste sono apparse, tra gli altri, sul “New York Times”, “Die Zeit”, “China Daily”, “Al Jazeera”. Non dimentico della sua sardità, ha accettato la presidenza onoraria della squadra di calcio del suo paese natale, nelle cui formazioni giovanili ha giocato nel ruolo di terzino.